Hambre è un progetto della giovane enologa Sara Gallina e della sua azienda di famiglia, prodotto per la prima volta con la vendemmia 2019. Hambre significa “fame” in spagnolo, infatti questo vino è nato per volontà di reinterpretare il Grechetto in chiave affamata. Sara spiega: “Quando mio nonno materno vedeva che, dopo la pressatura soffice, l’uva non veniva più valorizzata, ripeteva: Voi non avete mai conosciuto la fame”. Hambre è ottenuto dalla torchiatura estrema del Grechetto dopo che ha subito la pressatura soffice, un concentrato di buccia dove risiedono le sostanze coloranti dell’uva. Il colore ambrato del vino, perciò, non è dovuto ad una macerazione sulle bucce come accade normalmente per un orange wine. La polpa dà vita ad un altro prodotto, Leonia, che completa l’offerta aziendale del Grechetto nella sua scomposizione.
Nell’annata 2020, a causa di una grandinata che ha indebolito le bucce, Hambre è stato tagliato in parte con la polpa, donandogli una nuova espressione, più morbida e fruttata.
La prima cosa che si nota versandolo nel calice è sicuramente il suo colore ambrato, ma un osservatore attento noterà anche la densità del liquido. Al naso e al palato presenta intensi sentori di frutta gialla matura, pesca sciroppata e miele. In bocca è denso, rotondo, sapido. Si abbina bene ai piatti della tradizione che presentano la stessa pienezza, ma la sua corposità lo rende adatto anche ad essere “mangiato” da solo.
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