Il 30 aprile, 1 e 2 maggio si è svolto Only Wine 2022, il Salone Nazionale dei Giovani Produttori e delle Piccole Cantine presso Palazzo Vitelli a Sant’Egidio a Città di Castello.
La manifestazione completamente outdoor prevedeva banchi d’assaggio di oltre 150 cantine selezionate da AIS, inoltre masterclass, speed wine, conferenze e aree dedicate al food con eccellenze locali. Novità di quest’anno un’area Champagne con 5 piccoli produttori francesi.
Ho partecipato il 1 maggio con oltre 40 assaggi, prediligendo aziende o prodotti per me nuovi.
Focus Umbria
Sono partito dall’Umbria, con la cantina Pucciarella situata nella zona di Magione al lago Trasimeno. Ho iniziato con il loro metodo classico rosé da uve Pinot Nero e proseguito con Agnolo, Trasimeno DOC ottenuto da un blend di uve bianche, fresco e armonico. Più tardi ho avuto il piacere di degustare anche il loro Gamay in purezza, seconda annata prodotta, affinato solo in acciaio e di ottima bevibilità.
Restando in Umbria ho incontrato Bettalunga, azienda della zona di Marsciano, di cui ho assaggiato un Trebbiano Procanico e un Grechetto, entrambi in purezza per scelta dell’azienda di esaltare le particolarità dei due varietali.
Spostandomi verso Resina ho conosciuto il Castello di Solfagnano, che si occupa di accoglienza in una location mozzafiato nel cuore dell’Umbria oltre a produrre vino. Ho assaggiato il Fontemaggio, blend di Pinot Grigio e Grechetto (80-20) ed il Col Marinello, Grechetto DOC molto caratteristico e convincente.
Conoscevo già Lumiluna, ma non ho potuto fare a meno di fermarmi per alcuni assaggi delle nuove annate. I ragazzi sono veri e propri restauratori di vigne e Diciannove è proprio un bianco da vigne vecchie (anni 60-70). Il blend di Trebbiano, Grechetto e Malvasia è di vigna come una volta ed il risultato è sorprendente.
Assaggiato anche il rosato 2021, diverso ogni anno, stavolta Syrah 80% e Trebbiano, il rosso fresco da Syrah e Ciegiolo e riassaggiato il Casale dei Ceci. Quest’ultimo è un Grechetto 100% con la nuova annata ottenuta da due vendemmie e senza macerazione.
Presente anche la cantina Colle Uncinano di Spoleto, tra le principali ambasciatrici del Trebbiano Spoletino. Conoscendo già bene la cantina, ho dato precedenza all’assaggio del nuovo rosato da Sangiovese, che si sposa perfettamente con la primavera.
Dulcis in fundo assaggio del Trebbiano Spoletino passito della cantina Le Cimate di Montefalco, presente anche con il suo ottimo Sagrantino.
Resto d’Italia e Champagne
Tappa in Valdobbiadene, dove ho conosciuto la cantina Col Del Lupo e assaggiato un Glera rifermentato in bottiglia su cui l’azienda punta per coinvolgere sempre più la giovane clientela, proponendolo per esempio in abbinamento alla pizza come alternativa alla birra. Ottimo il Prosecco superiore DOCG 2018 dosaggio zero.
Torno nelle Marche da Marika Socci, che avevo conosciuto l’anno scorso proprio a Only Wine. Eccellenza artigianale specializzata nel Verdicchio dei Castelli di Jesi, declinato in sei diversi prodotti. Iniziamo con Peter Luis, metodo classico brut 22 mesi sui lieviti che mantiene fieramente i tipici tratti del varietale. Proseguiamo con Deserto, Verdicchio certificato DOC ma declassato da loro a IGT per scelta aziendale, prodotto tipico e tradizionale.
Marika è un Verdicchio ottenuto con criomacerazione, con il congelamento delle uve che permette di mantenere ed esaltare le note primarie del vino.
Il Bianca infine ha la particolarità di essere lavorato in assenza di ossigeno, che lo rende unico e complesso.
Ci spostiamo in Liguria, ad Imperia, dove conosco la cantina Rondelli.
Assaggiamo il Vigna Ciotti, da uve Pigato 100% coltivate in terreno sassoso e affinato in solo acciaio. Piacevolmente salato e minerale.
Poi andiamo di Vermentino, con Birbante che fa un passaggio in legno e che mi ha davvero stupito. Fresco e gastronomico il rosato da Rossese, elegante il Dolceacqua Marne Blu 2019, sorprendente il Dolceacqua Migliarina 2015 sempre Rossese 100%.
Ultima tappa italiana in Toscana, da Lecci e Brocchi nel Chianti Classico. Iniziamo con un prodotto molto particolare: il Sangiò. Sangiovese in bianco annata 2020 con sentori salini e minerali. Ottenuto da una vendemmia non anticipata e affinato in parte in barrique nuove con fondo in acacia. Proseguiamo la degustazione con il Chianti Classico DOCG partendo dal base, passando dalla riserva e arrivando alla gran selezione, con un crescendo di intensità e complessità.
Non mi sono fatto sfuggire l’assaggio di alcuni Champagne, in particolare il curvée tradition di Guy Lamoureux (100% Pinot Nero) e la produzione di Olivier Herbert. Particolarmente ricchi ed eleganti il Brut intense (40% Chardonnay 30% Pinot Nero e 30% Meunier) ed il Brut Reserve (Pinot Nero 40% Meunier 40% e Chardonnay 20%). Ottima anche la novità Brut Nature.
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