Cantine Briziarelli Anteprima Sagrantino 2018

Cantine Briziarelli Anteprima Sagrantino 2018

Durante Anteprima Sagrantino 2018 quest’anno mi sono concentrato sulle visite in cantina. Da tempo mi incuriosiva la Cantine Briziarelli, di cui avevo già assaggiato alcuni vini in degustazione, ma non avevo ancora visitato.

Mi accoglie Gaia, che mi accompagna in un giro in vigna, da dove è possibile ammirare un panorama mozzafiato su tutta l’Umbria. 

I terreni sono prevalentemente argillosi, cosa che permette di trattenere meglio l’acqua, inoltre vengono fatti trattamenti con acqua piovana. Vediamo i grappoli che prendono forma (in foto quello di Sagrantino e Sangiovese) mentre mi spiega che la prima produzione è stata nel 2008 e che nel 2016 la cantina si è rinnovata costruendo la nuova struttura tutta in mattoni, sempre della famiglia Briziarelli. 

Viene fatta particolare attenzione all’utilizzo di materiali eco-sostenibili non solo nella costruzione, ma nel lavoro quotidiano dell’azienda. Non vengono utilizzati diserbanti chimici e raccolta e potatura vengono fatte a mano. Etichette e cartoni sono fatti con carta riciclata.

Ci spostiamo all’interno dove visitiamo le stanze di vinificazione ed affinamento. Particolare menzione per la bottaia, molto suggestiva per la sua architettura. Viene utilizzato legno di rovere francese di primo o secondo passaggio e sono utilizzate botti piccole.

La sala degustazione è un’altra dall’effetto WOW, con un’ampia vetrata con vista sulle vigne, divanetti e tavolini per coccolare al meglio i visitatori. 

Iniziamo la degustazione con una novità: il Don Brizio. Si tratta di una nuova linea composta da un bianco, un rosato e un rosso creata per essere di facile beva, sdrammatizzare il concetto di vino ed avvicinarlo a tutti. “Don” perché l’Umbria è terra di santi, mentre Brizio è un richiamo alla famiglia Briziarelli. Per questa linea è stato scelto il tappo stelvin.

Ho assaggiato il bianco, che è ottenuto da un mix tra vitigni nativi ed internazionali, Trebbiano Spoletino e Viognier. Fresco, sapido, aromatico, molto convincente!

Proseguo con Anthaia, rosato principalmente da Vitigno autoctono: 15 gradi e non sentirli! Fresco, profumato e persistente. In etichetta è raffigurato un profilo con l’occhio che rappresenta la cantina vista dall’alto, mentre i capelli rappresentano i filari di Sagrantino. Design e arte sono sempre presenti nella nuova struttura e sempre di più anche nelle etichette. 

Il Montefalco Rosso affina solo in acciaio e lo ricordavo per la sua ampia bevibilità, con note prevalentemente fruttate e dal sorso succoso. 

Si distingue bene dal Montefalco Rosso Riserva “Rosso Mattone”, uno dei prodotti di punta dell’azienda, che coniuga molto bene complessità e bevibilità. Blend di Sangiovese, Vitigno autoctono e Syrah, la 2018 si presenta con un colore rosso rubino intenso e profumi soprattutto terziari. Al palato è molto ben bilanciato e persistente. 

Il Sagrantino 2016 attualmente in commercio rappresenta la situazione attuale della cantina. Fa una macerazione più corta, con meno estrazione e risulta piacevolmente fresco, con una buona acidità e una prevalenza di note terziarie come vaniglia.

Assaggio anche il Sagrantino 2011 “Vitruvio”, un vino complesso e più canonico, con sentori di sottobosco e una vita ancora lunga davanti.

Concludo con il Sagrantino Passito 2017, caratterizzato da un appassimento delle uve in vigna (tecnica onerosa ma efficace, poi replicata nelle annate successive) e un “basso” residuo zuccherino come piace a me, sugli 80 grammi/litro.

Ho avuto l’occasione di conoscere il nuovo AD Alessandro, giovane e determinato, che sta guidando l’azienda verso una nuova era di innovazione e definizione identitaria. 

Grazie a Gaia e Alessandro per l’ospitalità, la professionalità ed il tempo dedicato! 

Alessandro Ioni

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