💚 Montefalco Green è un progetto concreto realizzato dal Consorzio Tutela Vini Montefalco per promuovere e valorizzare il territorio di Montefalco: la sua storia, le cantine ed i loro vini. Il tutto in declinazione ecologica nel segno dell’innovazione. In pratica, un’esperienza eco-friendly con percorsi dedicati all’enoturismo tra l’incantevole paesaggio dei comuni umbri di Bevagna, Castel Ritaldi, Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo e Montefalco; paesi che ammaliano per il loro patrimonio storico e culturale.
La sostenibilità ambientale e l’innovazione sono due punti fermi del Consorzio Tutela Vini Montefalco. Punti sposati anche singolarmente da numerose aziende aderenti, che stanno operando la transizione ecologica attraverso azioni che minimizzano l’impatto ambientale. L’auspicio è che queste best practices attivate possano avere un’effetto moltiplicatore. La DOC Montefalco è stata riconosciuta nel 1979, la DOCG Montefalco Sagrantino nel 1992 mentre la DOC Spoleto solo nel 2011. Parlando dei numeri del Consorzio di Montefalco possiamo dire che:
- i viticoltori della DOC Montefalco sono 123, i vinificatori-imbottigliatori 68; circa 445ha;
- i viticoltori della DOCG Montefalco Sagrantino sono 116, i vinificatori-imbottigliatori 69; circa 390 ha;
- nella DOC Montefalco nel 2022 la produzione di vini rossi ha rappresentato l’89,5% dell’intera produzione;
- i viticoltori della DOC Spoleto sono 38, i vinificatori-imbottigliatori 26; circa 48 ha.
Ho toccato con mano il rispetto dell’ambiente visitando tre cantine in sella ad una SAgreenTINO, vivendo un turismo lento sotto tutti i punti di vista (velocità massima 49km 😂).
L’esperienza green è iniziata con la visita delle Cantine Briziarelli, tra Bevagna e Montefalco. Fondata dalla famiglia Briziarelli negli anni duemila, con una struttura nuovissima terminata nel 2016. 25 ettari vitati con Trebbino Spoletino, Viognier, Sangiovese, Sagrantino ed altri internazionali. In conversione biologica e con numerosi altri progetti green tra cui l’impianto di una tartufaia e Save the bees. Vendemmia manuale con accurata selezione delle uve, pressatura soffice e fermentazioni a temperatura controllata. Nel cortile c’è una torre con doppia simbologia, infatti sembra la fornace per la produzione dei mattoni ed allo stesso tempo una botte. In barricaia si è immersi in una realtà parallela con le colonne che sembrano degli alberi. Gli assaggi sono stati:
- Trebbiano Spoletino 2022. Vendemmia in due volte, il 20%-30% viene lasciato un pianta in sovramaturazione per ottenere la concentrazione dei precursori aromatici per poi fermentare in legno. La parte restante fermenta in acciaio. Vengono unite in acciaio per l’affinamento finale. Frutta tropicale e note di pietra focaia.
- Anthaia 2021. Nome di donna di origine Etrusca. I capelli raffigurano i filari mentre l’occhio è la proiezione di una parte della struttura. Da Sagrantino e Sangiovese con frutti rossi, pepe bianco ed un sorso fresco, deciso ed elegante.
- Rosso Mattone 2020 Montefalco Rosso Riserva. 60% Sangiovese, 25% Shiraz e 15% Sagrantino. Pout pourry, lavanda, tabacco e pepe nero.
- Sagrantino di Montefalco DOCG 2018. Less is more/un Sagrantino ingentilito. 15/20 giorni di contatto con le bucce.
- Vetruvio 2016. Selezione di uve Sagrantino. Precedente annata prodotta 2011.
Fattoria ColSanto. La famiglia Livon acquista 20 ettari sulla collina a 250mslm nel 2001, con l’obiettivo di diversificare la produzione e puntare sui vini rossi. Sapete cosa significa il nome ColSanto? Dalla cantina c’è una vista molto suggestiva su Assisi, Montefalco, Spello ed il monte Subasio. Da qui il nome “colle che guarda i Santi”, Santa Chiara di Assisi, San Damiano e San Francesco. In cantina vengono utilizzati diversi tipi di legno, sia per tipo che per dimensioni, ma anche anfore in coccio pesto.
- Cantaluce 2018 Trebbiano Spoletino. Ginestra ed albicocca. Un bianco che riesce ad essere fresco, burroso, grasso senza mai perdere la sua spalla acida.
- Montefalco Sagrantino 2016. 3 anni in rovere, assemblato con masse che passano in barrique. Potente di grande beva.
- Montefalco Sagrantino 2013. Carattere aromatico e mentolato.
- Montefalco Sagrantino 2008. Noce, tabacco da sigaro e cioccolato. Una spalla acida notevole considerando i suoi 15 anni.
Tabarrini Montefalco. Una storia di costruzione e rinnovamento, fino alla finale apertura avvenuta solo quest’anno della maestosa cantina con una sala/limonaia che accoglie ed abbraccia con cucina a vista e un corner shop. Impronte digitali per l’apertura delle porte, luci psichedeliche, spazi immensi, l’orto sul tetto della cantina, un teatro all’aperto, una sala ricevimenti …. Giampaolo progetta e realizza ogni singola cosa: una vulcano in continua eruzione. Nella barriccaia le imponenti volte proteggono, oltre alle botti, bottiglie di Trebbiano Spoletino degli anni 40 (salvate dai soldati tedeschi murandole nella vecchia casa colonica di famiglia) ed il vino del nonno Armando nelle bottiglie di acqua di vuoto a perdere.
- Adarmando 2020. Trebbiano Spoletino ottenuto da vecchie viti ancora a piede franco di quasi novant’anni.
- Colle alle Macchie 2011 Sagrantino di Montefalco. Tipicamente granato, con bouquet ricco e potente. Al palato è intenso con un piacevole fondo amarognolo; persistenza infinita.
- Boccatone 2028 Rosso di Montefalco.
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