Nel cuore del mondo del vino, esiste un universo affascinante e autentico, spesso nascosto tra le vigne rigogliose e i vigneti meno conosciuti. È il regno dei piccoli vignaioli, artigiani dell’enologia che dedicano la loro passione e maestria a creare vini unici e indimenticabili. Al FIVI a Bologna ho celebrato l’incommensurabile talento di questi produttori, immergendomi in un mondo di sapori, tradizione e autenticità.
Mi sono addentrato nei vigneti del FIVI esplorando le storie dietro le etichette e assaporando l’anima di chi dedica la propria vita alla viticoltura. Vignaioli che hanno scelto la strada della qualità, coltivando con cura le proprie vigne e adottando pratiche sostenibili che rispettano la terra e l’ambiente.
Dunque ho degustato i seguenti frutti di un lavoro appassionato:
Podere Pellicciano – In fermento
Cameli Irene – Fox e Gaico
Il Feudo Nico – Maria Antonietta e Blanc de Blancs
Mila Vuolo – Fiano 22, Aglianico Rosato 22 e Aglianico Colli di Salerno IGT 18
Ca’ del Ge’ – Pas dosè Pinot Nero, Riesling 22, Il Marinoni Riesling Renano 21 e Pinot Nero 22
Cantina Canaio – Alice 20
Balter – Nature
Cantina di Ubaldo – Scappatello Cerasuolo d’Abruzzo
Palazzone – Campo del Guardiano 21, Musco 20
Le Strie – Sassifraga 20, Valtellina Superiore 10
Concarena – Giu Pas dosè
Le Piane – Colline Novaresi Nebbiolo 22, Mimmo 19 e Boca 18
Artico – Ossidiana 21
Deltetto – Alta Langa Brut e Nebbiolo d’Alba Brut Rosè
Paride Chiovini – Ghemme 19
Santuvario – Lozio 18
La Palazzina – Vino bianco 21, Bramaterra 18 e Bramaterra 18 Riserva
Terracruda – Innominata
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